Il culto di San Giovanni Battista, a Monterosso Almo in provincia di Ragusa, si propaga anche attraverso racconti e leggende che mirano a sottolinearne le qualità di intercessore e protettore della città.
Si narra infatti che, un tempo, il custode della chiesa trovò il simulacro del Battista sfregiato e privo di testa. L’accaduto, oltre ad indignare la popolazione, suscitò anche sentimenti di preoccupazione dal momento che da lì a qualche giorno si sarebbero dovuti tenere i festeggiamenti del Santo Patrono.
Un uomo anziano che conduceva con sé un bastone calmò la folla in subbuglio e si propose come colui che avrebbe ricostruito la testa al Battista, ad una condizione però : avrebbe dovuto lavorare per tre giorni senza essere disturbato; inoltre fece richiesta di pane e vino perché potesse nutrirsi e un letto per riposare.
Al termine dei tre giorni di lavoro, i monterossani erano impazienti di vedere il simulacro di San Giovanni finalmente sistemato ed erano curiosi di ammirare il nuovo volto che quell’anziano artista aveva creato per il Santo.
Grande fu lo stupore quando, aperte le porte della chiesa, trovarono il pane e il vino ancora integri, il letto mai usato, l’artista scomparso (e mai più rivisto) e il volto del Battista ricomposto ed abbellito da un lieve sorriso, che ne costituiva, quindi, l’elemento di novità.
Si racconta anche che il bastone del simulacro sia servito a San Giovanni a “bussare” nella cappella dentro la quale, un tempo, era contenuto. Quell’anno, infatti, i monterossani, presi da preoccupazioni mondane, avevano trascurato il triduo al Santo e addirittura non avevano neanche svelato il simulacro del Battista.
Fu così che, San Giovanni, servendosi del suo bastone iniziò a bussare fin quando dei bambini, sentiti quegli strani rumori, andarono ad avvertire il custode della chiesa il quale si affrettò a rendere visibile il simulacro e chiamò la gente perché accorresse ad onorare il Santo con preghiere di lode.
Aldilà del fondamento storico o meno delle vicende narrate, questi racconti sono la testimonianza della grande devozione che lega Monterosso al Battista e costituiscono la tradizione di un popolo che si è affidato, si affida al suo “San Giuanni” senza stancarsi di lodarlo.
Alessia Giaquinta