
Il 24 Giugno, festa della natività di San Giovanni Battista, si ripete un evento straordinario a Monterosso Almo, in provincia di Ragusa. Nella chiesa dedicata al Santo, infatti, alle ore 6.30 un raggio di luce colpisce ed illumina la navata centrale ed in particolare il simulacro del Battista posto sull’ altare maggiore.
L’effige è resa visibile soltanto durante i festeggiamenti o tradizionalmente il 24 di ogni mese, in memoria della nascita del Precursore del Messia. L’eccezionale evento, però, si verifica soltanto una volta l’anno e, non per caso, il giorno esatto in cui si ricorda la sua nascita. La cultura contadina del borgo ha sempre cercato di enfatizzare il legame tra i fenomeni naturali e quelli soprannaturali mediante tradizioni particolari, riti, filastrocche, modi di dire ed in generale nelle singole abilità di ciascun uomo che non dimentica il fine ultimo di ogni suo lavoro : “la gloria di Dio”. Dal contadino all’artigiano, dal povero al ricco, grandi e piccoli non dimenticavano di gridare “viva San Giuanni” a mezzogiorno del 24 Giugno, sospendendo ogni attività profana.
Sin dal Medioevo gli architetti e i progettisti delle chiese facevano calcoli e costruzioni geometriche pur di ricavare la direzione migliore da dare alle basiliche e spesso, come in questo caso, facevano ricorso anche alle conoscenze astronomiche. Si sa, infatti, che il 24 Giugno è il giorno ultimo del Solstizio d’Estate e in questa data il sole comincia a decrescere fino al Solstizio invernale il cui termine è il 24 Dicembre. Simbolicamente il Battista è rappresentato dall’astro che via via accorcia la sua presenza per poi manifestarsi pienamente dopo il solstizio d’inverno, in corrispondenza alla festività del Santo Natale. “Colui che viene dopo di me è più potente di me” dice Giovanni Battista a coloro che battezzava. E’ Gesù il Salvatore, la luce vera, il sole al massimo splendore. Non è dunque un caso se, alla fine del 1800, i progettisti della Chiesa di San Giovanni Battista a Monterosso Almo, direzionando la chiesa verso Oriente e ponendola ad una determinata altezza, hanno consentito l’incontro tra astronomia e religione, permettendo così il verificarsi di un fenomeno che commuove i fedeli, affascina gli studiosi e attira, ogni anno, numerosi visitatori
Alessia Giaquinta