La festa di San Giovanni Battista, a Monterosso Almo, rappresenta uno di quei momenti in cui tradizione e folklore sono a servizio della fede.
Sin dal 1296 quivi si attesta l’esistenza di una chiesa dedicata al Battista sebbene la venerazione del Santo affonda le sue origini in tempi più antichi: furono addirittura i Normanni a diffonderne il culto, soprattutto nel territorio ibleo.
La festa dedicata a San Giovanni, invece, nasce nel XVI secolo e si svolgeva il 29 Agosto, memoria del martirio del Santo. L’ampia possibilità che la festa coincidesse con un giorno feriale e dunque lavorativo, portò alla richiesta di spostare la suddetta alla prima domenica di settembre, permettendo così ai contadini e ai vari artigiani di partecipare attivamente alle funzioni e a garantire anche un contributo utile alla riuscita della festa.
Ciascuno infatti onorava il Santo Patrono offrendo bestiame, frumento, dolci e pane che venivano messi all’asta durante la cosiddetta “cena” e il cui ricavato serviva per fronteggiare le spese della festa.
La prima celebrazione solenne si svolgeva alle 5 del mattino e accoglieva un gran numero di devoti provenienti dalla vicina Giarratana. Dopo la processione della mattina, i familiari si riunivano per consumare pasti maggiormente elaborati rispetto a quelli consumati quotidianamente : si preparava il gallo ripieno di riso e carne, le frittelle e “a testa ri San Giuanni” ossia pane che rappresenta il volto del Battista. La festa era anche l’occasione buona per confezionare un nuovo vestito, tanto che era comune dire che l’unico abito elegante che si possedeva era quello indossato per San Giovanni.
La festa era preceduta da un novenario caratterizzato dalla presenza di numerosi predicatori impegnati a sollecitare la comunità alla venerazione del Santo.
Oggi, come allora, la festa è rimasta immutata nelle tradizioni : un novenario precede la festa, la prima domenica di settembre si svolgono tre celebrazioni eucaristiche a partire dalle ore 5.00 ; a seguire la processione per le vie del paese del pesante simulacro (1300 kg) portato a spalla da numerosi devoti e seguito da un gran numero di fedeli che, a piedi scalzi, offrono quel sacrificio al Santo Patrono. Il pranzo, consumato in famiglia, è caratterizzato da numerosi pietanze oltre ai tradizionali cibi cucinati nel passato. La “cena”, che si svolge nel pomeriggio, è ancora ricca di dolci e bestiame pronti per essere venduti al miglior offerente.
La sera, dopo la celebrazione eucaristica, vi è una seconda processione che si conclude con lo spettacolo pirotecnico e, negli ultimi anni, anche piromusicale.
Oggi come allora, la festa del Battista , vissuta nella fede, accompagnata dalle tradizioni, diventa occasione di preghiera comunitaria e momento di grazia per i monterossani che non smettono mai di invocare “u patronu beddu, San Giuanni”!
Alessia Giaquinta