Dante: fenomenologia dell’amore
Cunizza fui chiamata, e qui refulgo perché mi vinse il lume d’esta stella; ma lietamente a me medesma indulgo la cagion di mia sorte, e non mi noia; che parria…
Cunizza fui chiamata, e qui refulgo perché mi vinse il lume d’esta stella; ma lietamente a me medesma indulgo la cagion di mia sorte, e non mi noia; che parria…
E ’l duca lui: «Caron, non ti crucciare: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare» Inferno, III, vv. 94-96 Muovendo i primi passi…
Facesti come quei che va di notte, che porta il lume dietro e sé non giova, ma dopo sé fa le persone dotte Purgatorio, c. XXII, vv. 67-69 Publio Papino…
Cesare fui e son Iustiniano, che, per voler del primo amor ch’i’ sento, d’entro le leggi trassi il troppo e ‘l vano. Paradiso, c. VI, vv. 10-12 Nel Canto VI…
Colui che più siede alto e fa sembianti d’aver negletto ciò che far dovea, e che non move bocca a li altrui canti Purgatorio, c. VII, vv. 91-93 Sordello da…
E se licito m’è, o sommo Giove che fosti in terra per noi crucifisso, son li giusti occhi tuoi rivolti altrove? O è preparazion che ne l’abisso del tuo consiglio…
Non è sanza cagion l’andare al cupo: vuolsi ne l’alto, là dove Michele fé la vendetta del superbo strupo Inferno, c. VII, vv. 10-12 Più volte, nel loro peregrinare attraverso…
così vid’io la gloriosa rota muoversi e render voce a voce in tempra e in dolcezza ch’esser non pò nota se non colà dove gioir s’insempra Paradiso, X, vv. 145-148…
Trasumanar significar per verba non si poria; però l’essemplo basti a cui esperienza grazia serba. (Paradiso, c. I, vv. 70-72) Dante, accompagnato da Beatrice, giunge in Paradiso. Non basta qui…
però che, giunti, l’un l’altro non teme: se non mi credi, pon mente a la spiga, ch’ogn’erba si conosce per lo seme. (Purgatorio, c. XVI, vv. 112-114) Perché il mondo…
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate. Queste parole di colore oscuro vid’io scritte al sommo d’una porta. Inferno, c. III, vv. 9-11 Ecco la porta dell’Inferno. Oltre di essa: strepiti, dolore ed…
Non aspettar mio dir più né mio cenno; libero, dritto e sano è tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch’io te sovra te corono e…
in sé sicura e anche a lui più fida, due principi ordinò in suo favore, che quinci e quindi le fosser per guida. L’un fu tutto serafico in ardore; l’altro…
Non ho parlato sì, che tu non posse ben veder ch’el fu re, che chiese senno acciò che re sufficiente fosse; Paradiso, c. XIII, vv. 94-96 In questo tratto del…
Per ch’io a lui: «Se tu riduci a mente qual fosti meco, e qual io teco fui, ancor fia grave il memorar presente. Di quella vita mi volse costui che…